Il giudizio morale. Come distinguiamo il bene del male by Luca Surian

Il giudizio morale. Come distinguiamo il bene del male by Luca Surian

autore:Luca Surian [Surian, Luca]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia, Farsi un'idea
editore: Il Mulino
pubblicato: 2013-07-14T22:00:00+00:00


Per comprendere meglio questa prospettiva è bene ricordare che essa si basa da un lato su una concezione della natura delle proprietà morali delle azioni (vale a dire una tesi metafisica su cosa sono queste proprietà), e, dall’altro lato, che si fonda su una concezione della natura dei concetti morali che quotidianamente vengono usati dalle persone quando generano un giudizio morale. L’emozionismo assume che vi sia un legame essenziale fra le proprietà morali delle azioni e le emozioni. Perché un’azione possieda la proprietà di essere giusta, essa deve avere una relazione essenziale con un particolare tipo di emozione o sentimento: deve essere in grado di generare, date determinate condizioni, particolari emozioni, ad esempio disapprovazione e vergogna, oppure approvazione e ammirazione. Detto meno formalmente, la tesi metafisica dell’emozionismo afferma che un’azione è giusta (o sbagliata) perché ha il potere di stimolare in una persona un’emozione di approvazione (o di disapprovazione).

Questa idea sulle proprietà morali è connessa a un altro assunto sulla natura dei concetti morali e su qual è il loro legame essenziale con certe emozioni (la tesi epistemica). La disposizione a provare certe emozioni è parte costitutiva del possedere i concetti morali come giusto, sbagliato, accettabile o inaccettabile. Possiamo chiamare queste disposizioni sentimenti morali.

Secondo la teoria dei sentimenti morali la disposizione a provare emozioni morali come l’approvazione o la disapprovazione, la colpa o la vergogna, è condizione necessaria per il possesso dei concetti di giusto e sbagliato, necessari ai giudizi morali.

Gli emozionisti sono consapevoli del fatto che spesso possiamo dare luogo a giudizi senza alcun coinvolgimento emotivo: possiamo ad esempio affermare che «uccidere persone innocenti è inaccettabile» senza provare alcuna emozione. Per questa ragione la loro tesi non prevede la necessità di un coinvolgimento emotivo in ogni caso particolare di giudizio, quanto piuttosto la disposizione a provare tale coinvolgimento, la tendenza a provare le emozioni morali come il disprezzo, la collera morale o il senso di colpa, in relazione a determinate azioni o eventi.



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